Comune di Santa Maria di Sala
Città Metropolitana di Venezia

UN GATTO ATTRAVERSA LA STRADA - BUFFET LETTERARIO

Prossimo appuntamento con
“BUFFET LETTERARIO”
gruppo di lettura della Biblioteca Filippo Farsetti
mercoledì 3 luglio 2019
con il libro di Giovanni Comisso

“Un gatto attraversa la strada"



NOTIZIE BIOGRAFICHE E BIBLIOGRAFICHE DI GIOVANNI COMISSO
 
Giovanni Comisso, nacque a Treviso il 3 ottobre 1895 da Antonio, rappresentante di commercio in granaglie, e da Claudia Salsa, discendente da una famiglia di alto lignaggio dissestatasi nelle lotte risorgimentali.
Giovane dal carattere eccentrico, volitivo e sognatore, dopo aver completato gli studi classici a Treviso partecipò volontario alla prima guerra mondiale in quanto interventista convinto. Esperienza che racconta nel libro Giorni di guerra, iniziando dalla sua partenza da Onigo e dal suo arruolamento in un reggimento del Genio a Firenze. L'opera è suddivisa in cinque parti, i cui titoli originari sono stati sostituiti nella edizione definitiva con l'indicazione dei cinque anni di guerra dal 1914 al 1918. Concluso il conflitto, in cui raggiunse il grado di tenente, a partire dal gennaio 1919 fu presente a Fiume con il proprio reparto integrato nelle truppe interalleate, ritenendo come la maggior parte dei volontari che i nuovi assetti geopolitici fossero stati formulati con accordi di vertice, senza consenso popolare. Prese parte il 12 settembre 1919 all'impresa di Fiume al seguito di Gabriele D'Annunzio e dei suoi legionari. In questo periodo a Fiume entrò in contatto con il letterato genovese Mario Maria Martini che gli propose di scrivere sulla rivista "Le opere e i giorni" che aveva intenzione di fondare al termine dell'avventura fiumana. Entrò in contatto anche con Guido Keller, aviatore ed eccentrico uomo d'azione, Henry Furst e Leone Kochnitzky. L'impresa di Fiume ebbe termine con gli scontri del cosiddetto "Natale di sangue" cui Comisso prese parte.
Al termine dell'esperienza fiumana ritornò a Treviso dove cominciò a frequentare l'Università di Padova. Il 28 febbraio 1921 partì per Genova dove rientrò in contatto con Mario Maria Martini che, oltre ad offrirgli una collaborazione alla sua rivista non ancora nata, gli prospettò una carriera vera e propria di giornalista sulla stessa. Si trasferì quindi all'Università di Genova. Grazie a Martini il giovane Comisso entrò in contatto con tutta la migliore società genovese.
Nel maggio 1921 Comisso perse le speranze di poter collaborare alla rivista "Le opere e i giorni" risolvendosi nel lasciare Genova. La rivista vide poi la luce solo nel marzo 1922. Rimasto molto legato alla città di Genova, nel marzo 1922 Comisso pubblicò un lungo articolo su "Il Risorgimento" di Treviso con una dettagliata descrizione della città e il 6 dicembre 1923 sulla rivista "Camicia Nera" scrisse una recensione in cui stroncava l'impostazione artistica de "Le opere e i giorni". Nel 1926 Comisso terminò di scrivere il romanzo "Il delitto di Fausto Diamante" che sarà poi pubblicato nel 1933 in cui Comisso raccontò buona parte della propria esperienza del 1921 a Genova.
Dopo essersi laureato in legge all'Università di Siena, ma attratto dalla letteratura si dà presto ad esperienze sempre diverse. Abbandona dunque la carriera legale per dedicarsi a svariati mestieri: è libraio a Milano, commerciante d'arte a Parigi. Omosessuale molto discreto, ebbe relazioni pure con donne e, nella sua lunga vita avventurosa alcune relazioni anche di lunga durata. Portò avanti anche un lungo sodalizio con i pittori De Pisis e Martinelli e con lo scultore Arturo Martini. Il suo primo romanzo Il porto dell'amore (1924), edizione definitiva con il titolo Al vento dell'Adriatico (1928), risente degli influssi dannunziani.
Comisso collabora alle riviste Solaria, L'Italiano di Leo Longanesi, al settimanale Il Mondo e al Corriere della Sera diretto da Ermanno Amicucci, tra il dicembre (1943) e il settembre (1944), nel periodo dell'appoggio alla R.S.I. Persona dotata di grande vitalità e curiosità, grazie alla sua memoria visiva e ad una buona propensione di sintesi descrittiva nello scrivere romanzi, diventa corrispondente e inviato speciale della Gazzetta del Popolo e poi del Corriere della Sera. Viaggia molto in Europa e in Oriente, scrivendo interessanti resoconti: Cina-Giappone, (1932) L'italiano errante per l'Italia, (1937) che poi nella stesura finale diventa La favorita (1945).
Nel dopoguerra non condividendo i principi del comunismo né l'estetica del neorealismo si trovò ideologicamente e culturalmente isolato.
Comisso come autore di romanzi ha raggiunto i suoi risultati più perfetti nelle prose di memoria Le mie stagioni (1951), Giorni di guerra (1930), La mia casa di campagna (1958), Mio sodalizio con De Pisis (1954), La virtù leggendaria (1957). Con alcuni di essi ha vinto anche prestigiosi premi, come nel caso di Gente di mare (1928) Premio Bagutta, tradotto in francese da Valery Larbaud, che rimane a tutt'oggi l'opera più fortunata di Comisso, e Capricci italiani (1952) che a Viareggio vince il premio speciale per la narrativa, e infine Un gatto attraversa la strada (1954), vincitore del Premio Strega nel 1955.
Dopo il felice esordio de Il porto dell'amore (1924), fino ad arrivare a Cribol (1964), romanzo non troppo gradito sia al pubblico sia alla critica, Comisso conclude la sua attività letteraria con una stesura riveduta del libro La mia casa di campagna (1958).
Comisso, dopo una vita vissuta con vitalità e senso di meraviglia visiva, il 21 gennaio 1969 muore serenamente nella sua Treviso, città che nel 1979 gli intitolerà il Premio letterario "Giovanni Comisso - Città di Treviso" e nel 2000 l'opera "L'ombra di Comisso e il naufragio della Bronsa" dell'artista Mario Martinelli.
 
Fonti: http://www.treccani.it
https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Comisso

Romanzi:
•    1924 Il porto dell'amore
•    1928 Gente di mare, (Premio Bagutta)
•    1930 Giorni di guerra, Mondadori.
•    1933 Il delitto di Fausto Diamante, Ceschina.
•    1933 Storia di un patrimoni, Treves
•    1935 Avventure terrene, Vallecchi
•    1936 I due compagni, Mondadori
•    1937 L'italiano errante per l'Italia, Parenti.
•    1940 Felicità dopo la noia, Mondadori.
•    1942 Un inganno d'amore, Mondadori.
•    1945 La favorita, Mondadori.
•    1945 I sentimenti nell'arte, Il tridente.
•    1946 La terra e i contadini e altri racconti, illustrati da Filippo de Pisis, Vallecchi.
•    1947 Capriccio e illusione, Mondadori.
•    1948 Amori d'oriente, Longanesi.
•    1949 Gioventù che muore, Milano-Sera.
•    1949 Viaggi felici, Garzanti.
•    1951 Le mie stagioni, Garzanti.
•    1954 Un gatto attraversa la strada, (Premio Strega 1955).
•    1958 La mia casa di campagna, Longanesi.
•    1960 Satire italiane, Longanesi.
•    1962 La donna del lago, Longanesi.
•    1964 Cribol, Longanesi.
•    1964 Il grande ozio, Longanesi.
•    1964 Pesca notturna e altre pagine.
•    1965 Gioco d'infanzia, Longanesi.
•    1965 Busta chiusa, Nuova Accademia.
•    1968 Attraverso il tempo, Longanesi.
•    1969 Diario 1951-1964, con un ricordo di Goffredo Parise, Longanesi, [postumo]
•    1974 Il sereno dopo la nebbia, Longanesi, [postumo]
•    1982 Storie di una vita. Trent'anni al Gazzettino, a cura di Alberto Frasson, Edizioni del Gazzettino.
•    1983 Caro Toni, a cura di Gian Antonio Cibotto, Longanesi.
•    1984 Veneto felice. Itinerari e racconti, a cura di Nico Naldini, Longanesi.
•    1995 Al sud, a cura di Nico Naldini, prefazione di Raffaele La Capria, Neri Pozza.
•    1996 Una donna al giorno, presentazione di Gian Antonio Cibotto, Neri Pozza.


 
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